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UN BRACIERE ETRUSCO DI IMPASTO

Una quarantina d'anni or sono, Adolfo Furtwangler, illu-
strando nella Archaeologische Zeitung, insieme ad altri oggetti
di oreficeria, la nota lamina d'oro arcaica di Corinto (o, piut-
tosto, le lamine, poiché si tratta di più esemplari simili), con la-
scena dell'uccisione del Minotauro per mano di Teseo nel Labi-
rinto di Creta, accennava — e quell'accenno corredava di uno
schizzo, invero assai sommario e inesatto — a un tripode di
terracotta, anzi, propriamente, d'impasto, dell'allora Museo Ci-
vico di Tarquinia, con la stessa rappresentazione, a rilievo (:).
L'oggetto in discorso si conserva ora nel Musco Nazionale della
stessa città.

Così nella rappresentazione, di stile arcaico, del tripode,
come nella lamina di Corinto, si osserva un particolare non fre-
quento : e cioè il gomitolo di filo, che Arianna avrebbe in tal modo
svolto essa stessa penetrando nel Labirinto e gittato a terra,
appena giunta con Teseo alla presenza del mostro. Ma, nella
lamina, il piccolo gomitolo, tenuto in mano da Arianna, 6 appena
visibile ; nel tripode tarquiniense ha tutt'altro aspetto.

Considerato, d'altro canto, che — anche indipendentemente
dalla scena del Minotauro, già con esattezza interpretata dal

C) A. Furtwangler, Archaischer-Goldschmuck, in Arcluwlogische Zeitung,
1884, col. 107. Lo stesso tripode è ricordato da C. Smith in Journal of Hellenic
studies, 1894, p. 210, e da P. Friedlander, in Ileraldes (Philologische Unter-
suchungen, XIX., 1907), p. 173, ed è pubblicato da P. V. C. Banr, Centauri
in ancient art, Berlino, 1912, tav. XV, n. 281, cir. p. 112,
 
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