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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma — 46.1918

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Galieti, Alberto: Ad Maecium: nota di topografia antica
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https://doi.org/10.11588/diglit.14888#0108
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AD MAECIUM

NOTA DI TOPOGRAFIA ANTICA

Secondo la tradizione annalistica ('), durante l'anno 389 a. C.,.
cioè dopo la cacciata dei Galli per opera di M. Furio Camillo, Roma si
sarebbe di nuovo trovata alle prese con i popoli finitimi : poiché,
immaginandosi che per il saccheggio patito la città non fosse stata
più in grado di rialzare la testa, mentre gli Etruschi si adunavano con
sentimenti tutt'altro che pacifici al tempio di Yoltunna e gli Ernici
con i Latini mostravano intenzione di ribellarsi, i Volsci minacciar
vano di mettere in grave pericolo l'esercito romano. Anche questa
volta Roma avrebbe riposto, e non indarno, le sue speranze in Ca-
millo, il quale, creato dittatore per la terza volta, si elesse a maestro
della cavalleria C. Servilio Ala e, diviso l'esercito in tre parti, una
mandò contro gli Etruschi sotto il comando di L. Emilio, la seconda,
agli ordini del tribuno A. Manlio, fece accampare avanti Roma, e
la terza condusse egji stesso contro i Volsci.

Costoro d'altra parte si erano prefissi di opporre resistenza ai
Romani nel luogo detto ad Maedutn, non lontano da Lanuuium;
ed essendo riusciti a conoscere in precedenza che avrebbero avuto
contro Camillo, vi si erano trincerati formidabilmente. Difatti rin-
forzarono il vallo con una palizzata di tronchi d'albero così fitta da
rendere assai problematica ai Romani la possibilità di procurarsi un
passaggio attraverso di essa. Ma la sicurezza dei Volsci fu ben presto
delusa da Camillo, che comandò ai suoi di lanciare fiamme contro
quella insormontabile siepe e, favorito in modo particolare dal vento,

(») Liv., VI, 2 : Diod., XIV, 117 : Plut, Cam.. 33 sg.
 
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