142
BULLETT1N0 DELLA COMMISSIONE
DI UN RARO ED INSIGNE BASSORILIEVO
ESPRIMENTE LA FUCINA DI VULCANO
MENTRE IL NUME VI FABBRICA LE ARMI DI ACHILLE
(jTav. X)
Non senza ragione maravigliano i dotti perchè Vulcano,
rappresentante di una grande potenza di natura, la potenza ele-
mentare del fuoco, e come tale, por associazione d'idee, riguardato
ad un tempo come inventore dell' arte metallurgica e come prin-
cipe dell'industria fabbrile, incontrato avesse la mala sorte di
venir dipinto dagli artefici, e molto più dai poeti, con forme e
concetti non troppo dicevoli alla sua dignità, uè a quel grado
che gli spettava fra le dodici deità principali dell'olimpo elle-
nico'. Lo descrivono i poeti qual fabbro eccellente, di robusta
corporatura, assennato ed accorto, ma zoppo e deforme della per-
sona; proverbiato perciò dagli altri numi, e marito infelice; preso
anche a bersaglio dai satirici drammi, che alla fine lo trasforma-
vano in un sordido e goffo artigiano. Meno maligna, in vero, verso
di lui fu l'arte figurativa, ma non sì da nascondere la sua cor-
porale imperfezione; laddove anzi ella potea ravvisarsi tanto nella
statua che gli fece Eufranore \ quanto in quella di Alcamene,
ambedue celebrate; la quale ultima si lodava per questo, che vi
era con maestria dissimulato il difetto delle gambe 3. Àvvertivasi
1 K. 0. Miiller JJandbuch der Archàol. der Kunst § 366.
2 Dion. Chrysost. or. XXXVII, 48 (II p. 124 R).
3 Cic. Nat. Deor. I. 30; cf. Val. Max. Vili, 11 ext,, 3.
BULLETT1N0 DELLA COMMISSIONE
DI UN RARO ED INSIGNE BASSORILIEVO
ESPRIMENTE LA FUCINA DI VULCANO
MENTRE IL NUME VI FABBRICA LE ARMI DI ACHILLE
(jTav. X)
Non senza ragione maravigliano i dotti perchè Vulcano,
rappresentante di una grande potenza di natura, la potenza ele-
mentare del fuoco, e come tale, por associazione d'idee, riguardato
ad un tempo come inventore dell' arte metallurgica e come prin-
cipe dell'industria fabbrile, incontrato avesse la mala sorte di
venir dipinto dagli artefici, e molto più dai poeti, con forme e
concetti non troppo dicevoli alla sua dignità, uè a quel grado
che gli spettava fra le dodici deità principali dell'olimpo elle-
nico'. Lo descrivono i poeti qual fabbro eccellente, di robusta
corporatura, assennato ed accorto, ma zoppo e deforme della per-
sona; proverbiato perciò dagli altri numi, e marito infelice; preso
anche a bersaglio dai satirici drammi, che alla fine lo trasforma-
vano in un sordido e goffo artigiano. Meno maligna, in vero, verso
di lui fu l'arte figurativa, ma non sì da nascondere la sua cor-
porale imperfezione; laddove anzi ella potea ravvisarsi tanto nella
statua che gli fece Eufranore \ quanto in quella di Alcamene,
ambedue celebrate; la quale ultima si lodava per questo, che vi
era con maestria dissimulato il difetto delle gambe 3. Àvvertivasi
1 K. 0. Miiller JJandbuch der Archàol. der Kunst § 366.
2 Dion. Chrysost. or. XXXVII, 48 (II p. 124 R).
3 Cic. Nat. Deor. I. 30; cf. Val. Max. Vili, 11 ext,, 3.