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BULLETTINO DELLA COMMISSIONE
M • K M • VALERIVS ■ M • F • A;V . n
FNVS • MESSALLA ■ PONTlFEx
TK'MIL • II • Q ■ PK'VKBCOs
v • YIE • A • D- A-1 • INTbEEex
III • CENB'OK /
L'iscrizione qui proposta, incisa a caratteri belli e grandi
su masso di travertino, tagliato poi a forma di mensola ed im-
piegato nella costruzione di altro edilìzio, fu ritrovata nell'estate
scorsa in via del Tempio della Pace, dietro la basilica di Mas-
senzio, ed entrò nel nascente museo con tanto zelo formato dalla
Commissione archeologica municipale, che gentilmente me ne
volle affidar la pubblicazione. Mostra essa gli avanzi di due titoli,
l'uno dei quali è pressoché intiero e facile a restituirsi, mentre
dell'altro non rimangono che poche lettere, sulle quali torneremo
in seguito a parlare, non occupandoci per ora che dell'epigrafe
men mutilata.
Questa si riferisce ad un M. Valerio Messalla che l'ultima
carica da lui sostenuta, vuo' dir la censura, mostra esser il col-
lega di P. Servilio Isaurico negli anni 699 e 700 della città. Di
quella censura ragionò ampiamente il Borghesi (opp. 4 p. 21 sgg.
44 sgg.). Numerosi sono i monumenti attestanti la terminazione
delle ripe del Tevere fatta da quei censori dopo la grande inon-
dazione dell'a. 700 (cf. C. I. L. I, 608-614; VI, 1234a-J), e dif-
ficilmente s'intende, come chi pel primo rese di pubblica ragione
la nostra lapide (cf. Gori, archivio storieo artistico archeologico
BULLETTINO DELLA COMMISSIONE
M • K M • VALERIVS ■ M • F • A;V . n
FNVS • MESSALLA ■ PONTlFEx
TK'MIL • II • Q ■ PK'VKBCOs
v • YIE • A • D- A-1 • INTbEEex
III • CENB'OK /
L'iscrizione qui proposta, incisa a caratteri belli e grandi
su masso di travertino, tagliato poi a forma di mensola ed im-
piegato nella costruzione di altro edilìzio, fu ritrovata nell'estate
scorsa in via del Tempio della Pace, dietro la basilica di Mas-
senzio, ed entrò nel nascente museo con tanto zelo formato dalla
Commissione archeologica municipale, che gentilmente me ne
volle affidar la pubblicazione. Mostra essa gli avanzi di due titoli,
l'uno dei quali è pressoché intiero e facile a restituirsi, mentre
dell'altro non rimangono che poche lettere, sulle quali torneremo
in seguito a parlare, non occupandoci per ora che dell'epigrafe
men mutilata.
Questa si riferisce ad un M. Valerio Messalla che l'ultima
carica da lui sostenuta, vuo' dir la censura, mostra esser il col-
lega di P. Servilio Isaurico negli anni 699 e 700 della città. Di
quella censura ragionò ampiamente il Borghesi (opp. 4 p. 21 sgg.
44 sgg.). Numerosi sono i monumenti attestanti la terminazione
delle ripe del Tevere fatta da quei censori dopo la grande inon-
dazione dell'a. 700 (cf. C. I. L. I, 608-614; VI, 1234a-J), e dif-
ficilmente s'intende, come chi pel primo rese di pubblica ragione
la nostra lapide (cf. Gori, archivio storieo artistico archeologico